Come ridurre il costo di un click su Google Ads?
Una delle prime cose delle quali si interessa il cliente è il prezzo, quindi dovresti ricordare che il prezzo di un click dipenderà dal numero delle offerte per una data parola chiave, dalla rilevanza del contenuto della pagina e dal numero di click generati in rapporto al totale delle visualizzazioni. Google Ads è una forma di pubblicità pay-per-click (PPC), il che significa che il costo viene addebitato solo quando l’utente clicca sul tuo annuncio.
Col passare degli anni e l’aumento degli inserzionisti, il costo per click medio è aumentato, però con modifiche adeguate e tempestive, potrai influenzare il costo medio per click e ottimizzare il budget. Sebbene gli annunci sulla rete di ricerca siano in circolazione da molto tempo, trovare un CPC basso è un processo impegnativo.
Il prezzo di un click dipenderà da diversi parametri, tra i quali i più importanti sono la valutazione della qualità e il costo che siamo disposti a pagare per un click su un annuncio visualizzato per parole chiave selezionate.
Come ridurre il costo di un click?
1. Scegli le tue parole chiave saggiamente, non usare solo quelle più economiche
Seleziona le tue parole chiave in base al volume di ricerca e al tipo di query che desideri attirare. Non affidarti solo a quelle meno costose. Ad esempio, se la parola chiave che ottiene più conversioni è anche la più costosa, non usandola potresti perdere conversioni preziose. Se vuoi ridurre i costi, mantieni le parole chiave che convertono e diminuisci l’elenco di quelle meno rilevanti.
Quando si scelgono le parole chiave, è importante considerare anche l'intento alla base di tali ricerche. Una buona combinazione di parole chiave a basso costo e di parole chiave ad alto rendimento garantisce un CPC più basso senza sacrificare la qualità o il tasso di conversione.
2. Selezione della geolocalizzazione
Se i tuoi prodotti o servizi vengono offerti solo in una specifica zona o città, per esempio a Torino, senza aver impostato il targeting degli annunci per località geografiche, gli utenti che non sono di Torino non effettueranno conversioni, il che può portare ad un'elevata frequenza di rimbalzo (ing. bounce rate).
Quando si crea un annuncio, è assolutamente necessario selezionare una geolocalizzazione. Google Ads ti chiederà di selezionare lo stato, la regione, la città o il raggio in cui desideri far visualizzare i tuoi annunci.
3. Parole chiave negative
Le parole chiave a corrispondenza inversa sono quelle parole per le quali non desideri che i tuoi annunci vengano attivati. Se vendi scarpe da tennis, non vorrai sicuramente che i tuoi annunci vengano visualizzati per le ricerche relative a gioielli. In questo caso, termini come collane, anelli e bracciali verranno classificati sulla lista delle parole chiave negative.
Più parole chiave negative vengono aggiunte agli elenchi, più visite pertinenti otterrai. In questo modo verrà abbassato anche il CPC, portando ad una campagna altamente mirata.
4. Ottimizzazione della pagina di destinazione
La pagina di destinazione (ing. landing page) di un annuncio e la pagina in cui l'utente atterra dopo aver cliccato sul tuo annuncio. Qui devi stare molto attento che il sito sia ben ottimizzato per tutti i tipi di dispositivi, mobile, tablet e personal computer. Uno dei fattori più importanti è la velocità della pagina. Inoltre, una pagina dal design accattivante offre un'esperienza utente migliore. Aggiungendo un pulsante CTA chiaramente visibile motiverai ulteriormente l'utente a convertire.
Come ridurre il costo per click sugli annunci display di Google?
Gli annunci display possono venir piazzati in ogni angolo della rete display per impostazione predefinita, però per evitare di spendere per click non pertinenti c’è bisogno di utilizzare le esclusioni. Tutti i tipi di campagna hanno esclusioni comuni che puoi applicare. Oltre a quelle indispensabili, come ad esempio per impostazione predefinita, ecco alcuni esempi di esclusione che potrebbero esserti utili:
1. Esclusioni
Gli annunci display possono venir piazzati in ogni angolo della rete display per impostazione predefinita, però per evitare di spendere per click non pertinenti c’è bisogno di utilizzare le esclusioni. Tutti i tipi di campagna hanno esclusioni comuni che puoi applicare. Oltre a quelle indispensabili, come ad esempio per impostazione predefinita, ecco alcuni esempi di esclusione che potrebbero esserti utili:
Argomenti: ci sono pagine che contengono argomenti che non corrispondono al tuo annuncio display?
Pubblico: c'è qualche segmento di pubblico al quale non vuoi far visualizzare gli annunci? Un esempio potrebbero essere gli utenti che si sono già abbonati alla tua newsletter.
Posizionamenti: vuoi apparire su tutti i tipi di siti web o app? Escludere il posizionamento sulle app è una strategia popolare per ridurre il costo per click.
Con gli elenchi di esclusioni dinamici puoi aggiornare e gestire facilmente le tue esclusioni sulla Rete Display.
2. Test A/B
Per aumentare le conversioni e ridurre il prezzo per click, usa il test A/B, il quale ti permetterà di confrontare diverse versioni di elementi per stabilire quale porterà a risultati migliori.
3. Utilizzo di annunci display reattivi
Gli annunci reattivi sono basati sull'apprendimento automatico (ing. machine learning). Il loro vantaggio principale è che permettono di inserire diversi titoli e descrizioni, lasciando al sistema di verificare determinate combinazioni per stabilire le migliori. Inserendo elementi qualitativi diminuirai il prezzo per click.
Se hai bisogno di aiuto o consigli per la creazione di annunci Google, non esitare a contattarci. Siamo qui per aiutarti a creare campagne Google Ads efficienti a costi più bassi.